Donne al vertice: Seconda Puntata – Lucia Cuman
Scambio di idee, il passato, il Covid, il futuro, il Gender Gap
Lucia Cuman (CEO di STL srl) con Fabrizio Galli Zugaro (Coach, Mentore, Trainer)
Donna dell’anno 2019 grazie alla mostra “Adriano Olivetti e la Bellezza”. Questo biglietto da visita ha cambiato alcune cose in Lucia Cuman, donna energica, decisa e con le idee molto chiare su ciò che è lo scopo, la purpose di STL Srl e di Lei stessa. Quando parte il collegamento, vedo Lucia Cuman seduta su un bel divanetto in un ambiente spazioso, luminoso, cordiale e bello. Si, e già da questa “prima impressione” intuisco il Leitmotiv della vita di questa dinamica e attivissima imprenditrice ed azienda. Ma andiamo per gradi.
La STL nasce nel 1966, il 1 di aprile, quando il Papà Valentino, oggi ancora attivissimo in azienda, diventò Concessionario Olivetti a Marostica. Da allora la famiglia, con Lucia ed i fratelli minori Marco e Paolo, ha sviluppato l’azienda rendendola quello che è oggi: un luogo dove è importante vivere e lavorare nel benessere. Creare luoghi in cui vivere e lavorare nel benessere e nella bellezza, recita la visione aziendale. E devo dire che, durante la nostra chiacchierata di quasi un’ora e mezza, questo scopo aziendale e personale traspare in ogni frase detta, in ogni esempio fatto, in ogni battuta di spirito.
“Non si vendono prodotti, ma ambienti.” Una sinfonia per le mie orecchie. Quante volte, da responsabile commerciale nelle banche nelle quali ho lavorato, dicevo “noi creiamo e curiamo relazioni, non vendiamo prodotti finanziari”. Mi ci sono trovato subito.
Lucia ha sviluppato e portato in azienda, tramite un percorso condiviso con i fratelli, i valori che vivono tutti i giorni coinvolgendo tutto il team di 15 persone grazie al concetto di Self Management. Almeno una volta al mese, durante i “tactical meetings”, si parla di tutto, di benessere e malessere delle persone, nuove idee e progetti da sviluppare. Ci si apre in gruppo confrontandosi tutti insieme e le tensioni diminuiscono lasciando spazio alla trasparenza e onestà. E se qualcuno ogni tanto sbaglia, capi compresi: pazienza, se ne parla e ci si spiega. L’ambiente influenza per il 60% il nostro comportamento. Questo dicono diversi studi. Quindi, creiamo l’ambiente bello, per lavorare contenti e motivati. Il team, lo staff, è un gruppo di persone che si conosce bene e da anni. Lucia non ama l’espressione “risorse umane”. La risorsa sembra essere una utility, materia prima. No, qui parliamo di persone. Altra cosa!
Per essere coerenti con la purpose, si segue il percorso e le linee guida dell’Economia del Bene Comune, un nuovo modo di fare impresa concreto e realizzabile che mette al centro il benessere delle persone e dell’ambiente e coniuga profitto e bene comune. Il percorso è impegnativo, mette continuamente “alla prova” l’azienda nella sua volontà di assumersi la responsabilità sociale d’impresa. Quali sono alcuni tratti distintivi dell’Economia del bene Comune? Valori del passato come l’attenzione alle generazioni future e il rispetto nella condivisione. L’aggregazione tra colleghi e la formazione continua. Momenti ludici che alimentano la solidarietà e la fiducia. Innovazione e sostenibilità!
Ma come si concretizza questo modo d’essere, la purpose del vivere e lavorare? Risponde Lucia: “Ogni pezzo viene proposto con la purpose. Ci rifiutiamo di vendere ad esempio una poltrona a basso prezzo, senza i necessari requisiti di sicurezza ed ergonomicità. Perché la persona che si siede sulla poltrona al lavoro, deve stare bene, e non soffrire ad esempio di mal di schiena perché l’azienda risparmia sul mobilio.” Poi chiedo come reagisce, quando un cliente invece chiede esplicitamente la poltrona a basso prezzo. La risposta è più chiara del cielo primaverile: “non la vendiamo, punto”.
La pandemia ha creato non poco scompiglio in tutto il mondo e non ha risparmiato di certo le aziende. Ma la frase che Lucia si è sentita dire da qualche collaboratore e collaboratrice in smart working è la seguente: “ce la facciamo”. Tutti si sono messi in gioco ed hanno cercato di mantenere la calma in questo periodo così impegnativo. Un bel gruppo!
Diciamo che già prima del premio donna dell’anno 2019 Lucia era avvezza alle “emozioni forti”! Tra il 2018 e il 2019 ha vissuto grosse soddisfazioni grazie al successo della Mostra Adriano Olivetti e la Bellezza! Più che mostra direi un progetto articolato di eventi culturali molto interessanti che ha coinvolto scuole, aziende del territorio, categorie di settore ed altri! Lo scopo? Direi che il titolo è illuminante: far conoscere la forza e l’attualità dei pensieri e valori di Adriano Olivetti, attraverso la Bellezza! La speranza? Che vengono rielaborati e messi in pratica oggi e in futuro.
Anche l’anno 2020 le ha regalato una bella sorpresa! Per non farsi mancare nulla, le è stato chiesto di scrivere il capitolo di un libro che uscirà tra breve, Coronavirus permettendo. Lucia lo definisce un momento pazzesco. “Chi lo avrebbe detto che avrei scritto, mai nella vita”. Eppure la cosa le ha dato euforia. Ha messo ordine nei propri pensieri ed ha trovato anche qui la coerenza che la caratterizza. Scrivere un capitolo fondamentale nel libro “Disabilità fa rima con bellezza”. Ecco di nuovo la bellezza. Ed ecco che persone che hanno disabilità di diverso tipo, stando in un luogo bello com’è Villa Angaran San Giuseppe di Bassano del Grappa, si sentono meglio. Nel 2020, precisamente il 27/02/2020 (60 anniversario della morte di Adriano Olivetti), ha fondato l’associazione “Elle22 – L’impresa della Bellezza” che ha lo scopo di continuare il percorso di divulgazione, conoscenza e formazione dei valori e principi olivettiani.
E qui la chiacchierata, sempre più intensa e fitta, passa ad un tema che Lucia analizza in un modo particolare, interessante. Il non-profit ed il profit. Se vogliamo polarizzare i due concetti, per semplificare, potremmo dire che il profit se ne infischia della beneficienza ed il non-profit se ne infischia delle perdite che qualcuno puntualmente risana con una iniezione di denaro. “Mettiamoli insieme” dice Lucia. Così creiamo innovazione, creatività, efficienza ed efficacia. Per il bene di tutti.
Continuiamo, senza guardare l’orario. E Lucia parla di un altro concetto a Lei caro. Libertà e bellezza. Della bellezza abbiamo parlato, e cosa intende con libertà? La libertà della donna di giungere ad una autonomia economica per poter realizzare ciò che è in armonia con le proprie capacità ed aspirazioni. Ci sarà un evento che tratta questo, il “LiberaMenti”. Ne parleremo forse in un’altra occasione.
E visto che non le sembrava ancora abbastanza, si è presa il bellissimo impegno di Vicepresidente dell’associazione “Women for Freedom” (www.womenforfreedom.org).
Ed eccoci al tema del Gap di genere e della discriminazione. Lucia non ha vissuto esperienze negative. E dice subito chiaramente, che non è sufficiente lavorare solo sulle donne. Si parla sempre di donne in carriera, quote rosa, donne che aiutano altre donne. Tutte cose sacrosante. Ma dovremmo lavorare di più anche sull’uomo. Sulla pluralità. Uomini e donne insieme. E quanto sono d’accordo. E’ la stessa cosa che ho detto alla Co-fondatrice della piattaforma tedesca FemaleOneZero, Natascha Zeljko, che ha concordato pienamente. “Mettiamoci semplicemente più spesso nei panni degli altri, così capiamo tante cose”.
Chiudiamo la nostra piacevole chiacchierata, con l’auspicio di trovarci presto, magari nelle belle sale di STL Srl, per parlare di tante altre cose ispiranti ed illuminanti. Grazie Lucia Cuman per questo scambio arricchente.


Fabrizio Galli Zugaro
Coach Mentore e Formatore
www.fabriziogallizugaro.com